La classifica Interbrand 2010

Nei giorni scorsi Interbrand ha pubblicato la classifica annuale delle marche globali ( il rapporto si può scaricare qui)): al di là della curiosità che l’evento provoca nel lettore ”generico”, che significato ha, nel pratico, questa lista? È interessante vedere come l’evento sia ugualmente importante per il consumatore come per l’utente “professionale”.
Il consumatore scorre  la lista e pensa: “Toh, Coca-Cola è ancora il numero uno, che bello”, oppure “Guarda Google come sale in fretta!”
Ma per  un lettore che faccia parte della “business community” e che magari lavora per la Pepsi, Ford, o IKEA, si  ricavano delle indicazioni interessanti, soprattutto se si leggono con attenzione i report allegati e   si è in grado di interpretare  i trend   dei mercati di riferimento.
Ricordiamo che l a metrica “Intebrand Brand Value”, benché modificata nel 2010, è basata su tre fattori:

  • La redditività dei prodotti di marca
  • L’influenza del brand sulla domanda direttamente sul punto vendita
  • La Fedeltà alla marca

Questi danno la misura di che cosa differenzia alcune marche da altre, non soltanto il marketing, la pubblicità, le azioni di PR, i loghi, i nomi, e così via: in estrema sintesi, registrano quanto i prodotti di marca stanno facendo e continueranno a fare sul mercato, rispondendo a domande all’apparenza banali che richiedono risposte complesse ed articolate, come ad esempio: perché i clienti preferiscono una marca rispetto all’altra?
Le motivazioni di acquisto sono il risultato di una serie di fattori tra cui la progettazione del prodotto, caratteristiche, qualità e prestazioni, servizio clienti, l’esperienza di acquisto. E, sì, la comunicazione.
(Anche se è molto difficile che qualcuno possa sostenere che la scalata del marchio Apple negli ultimi anni sia sostenuta da qualcosa che non sia l’innovatività dei prodotti…).

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